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Antonio Zanetti
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Vivo dal 2001 a Ponte San Nicolò, appena fuori Padova. Il Veneto è una regione in cui quasi non c’è cittadina o paese che non abbia uno spazio in cui almeno una volta l’anno, non venga organizzato un evento teatrale. Molte sono le compagnie che allestiscono spettacoli e si esibiscono nei teatri (ma anche in spazi alternativi) nelle occasioni più diverse. Grazie a questa "voglia di teatro" così presente dalle mie parti, probabilmente dovuta all’aver dato i natali al Ruzante, a Carlo Goldoni e ad altri importanti personaggi del teatro, ho avuto occasione di conoscere persone, gruppi, enti vari, artisti, con i quali condividere la pratica teatrale, con i quali costruire relazioni e collaborazioni che mi hanno permesso di realizzare idee e progetti che difficilmente avrebbero visto la luce altrove.
Mi piace l'idea di dare spazio a ciò che faccio con la parte creativa del mio cervello, la parte più vicina alla mia anima. Il proposito è quello di far conoscere le esperienze che ho fatto, i testi che ho scritto, le iniziative a cui mi sono dedicato, certo, ma soprattutto aprire una porta a persone, compagnie e ad ogni soggetto abbia voglia di entrare in contatto con me per fare ancora altre cose in ambito teatrale, letterario ed artistico in genere. Ho un bagaglio di esperienze e di idee che desidero condividere e mettere a disposizione di chi ha voglia di creare, comunicare, crescere tramite il teatro... e dintorni.
Lentamente muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Martha Medeiros